Australia , In costruzione

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~ Saya
view post Posted on 23/2/2009, 15:27




AUSTRALIA

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L’Australia è un’enorme isola che da sola copre la quasi totalità del continente oceanico. E’ situata nell’emisfero Sud, agli antipodi rispetto all’Italia, dove le stagioni sono opposte alle nostre. La lingua ufficiale è l’inglese.

Popolazione:
20 milioni (2004).
E' il 6° paese al mondo per numero di abitanti. Densità di 2,8 abitanti per km quadrato.

Clima:
L’Australia è il sesto paese del mondo per estensione e l’unico che occupa da solo un intero continente. E’ un paese molto secco: un terzo della superficie dell’Australia è mite. Le stagioni sono capovolte rispetto a quelle dell’emisfero nord. L’estate, molto calda, va da dicembre a marzo, l’inverno, decisamente freddo, da giugno a settembre; si passa dal clima tropicale umido a quello temperato.

Religione:
Il 76% circa della popolazione è cristiano, diviso in anglicani (26%), cattolici (26%) e altri credi. Generalmente la religione non ricopre un ruolo preponderante.

Lingua:
L’inglese è la lingua nazionale ed è insegnata in tutte le scuole, ma gli imponenti flussi migratori fanno sì che negli ultimi decenni molte scuole insegnino anche lingue diverse (tra cui l’italiano).

I programmi in Australia:
Intercultura offre in Australia due tipi di programmi: il programma bimestrale, che è aperto a ragazzi che al momento della partenza abbiano un'età superiore ai 15 anni e inferiore ai 18 anni (nati da 1/8/91 a 31/7/94) e quello semestrale, che è aperto a ragazzi che al momento della partenza abbiano un'età superiore ai 15 anni e inferiore ai 18 anni (nati da1/8/91 a 30/6/94). Il programma semestrale è di tipo reciproco: gli studenti italiani partono ad agosto e rientrano a gennaio; al loro ritorno, la famiglia italiana ospita uno studente straniero per i successivi sei mesi. L’Australia è un paese molto vasto e le famiglie ospitanti possono risiedere ovunque nella sua estensione (compresa la Tasmania!). Il programma semestrale è organizzato da AFS Australia. Per i programmi bimestrali Intercultura collabora con l’associazione WAATI (Western Australia Association of Teachers of Italian) con sede a Perth, che opera su tutto il territorio del Western Australia e con alcune scuole nei pressi di Adelaide. Solitamente queste scuole, essendo legate agli insegnanti di italiano (che organizzano il programma), sono cattoliche. Per entrambi i programmi sono previsti degli incontri e delle attività.
Programma semestrale: gli studenti sono accolti, al loro arrivo nella comunità ospitante, dalle famiglie e dopo 4-6 settimane durante le quali iniziano ad ambientarsi nel nuovo paese, si incontrano a livello regionale. Durante questo incontro, hanno la possibilità di confrontarsi con gli altri studenti e con i volontari che li aiuteranno a comprendere meglio gli aspetti della vita in Australia. I ragazzi si ritrovano poi per l’incontro finale, durante il quale valutano insieme l’esperienza fatta. Ogni Centro Locale può organizzare varie attività opzionali come feste, pic-nic e gite i cui costi sono a carico del partecipante.
Programma bimestrale: l’associazione con cui collabora Intercultura opera direttamente nelle scuole in cui sono ospitati gli studenti italiani ed è formata da insegnanti, che provvedono a selezionare le famiglie ospitanti. Data la brevità del programma, è auspicabile una buona conoscenza dell’inglese in modo da facilitare l’inserimento dello studente. All’arrivo ad Adelaide o Perth, gli studenti sono accolti dalla propria famiglia ospitante. Nei giorni successivi si tiene un primo incontro di orientamento a livello locale per fornire ai ragazzi le prime informazioni sulla vita in Australia. Gli studenti si incontrano nuovamente alcuni giorni prima della partenza per un campo di valutazione finale di preparazione al rientro in Italia. Anche in questo caso, l’associazione può organizzare attività facoltative per gli studenti ospitati, il cui costo è quasi sempre a carico dello studente stesso.

Il sito di AFS Australia:
www.afs.org.au

La scuola:
Il sistema scolastico australiano prevede che il corso di studi superiori inizi a 12 anni e termini a 17. Gli studenti AFS sono inseriti al penultimo o all’ultimo anno di scuola superiore. Il curriculum scolastico prevede, come materie obbligatorie, inglese e matematica, lingua straniera, educazione fisica, tecnologia e commercio, studi ambientali, arte, scienze. Le altre materie da inserire nel carico didattico sono a scelta del partecipante. Le lezioni iniziano alle 8:00/8:45 e terminano intorno alle 15:00. Dopo la scuola, gli studenti sono spesso coinvolti in attività extra-curriculari: sport, volontariato, corsi di vario genere tutti organizzati dalla scuola . Molte scuole richiedono una divisa, il cui costo è a carico dei partecipanti. Data la durata di entrambi i programmi, non è possibile ottenere il diploma della scuola superiore australiana.

La vita agli antipodi:
L’Australia è un paese molto esteso e multiculturale. Le famiglie ospitanti possono avere origini e background di ogni angolo del pianeta e risiedere anche in zone isolate del paese. Ciò rende difficile descrivere la famiglia tipo; si può dire che le famiglie australiane sono accomunate da una mentalità aperta e dalla tendenza a instaurare rapporti umani basati sulla comunicazione. Nella maggior parte dei casi entrambi i genitori lavorano fuori casa. I lavori domestici sono condivisi da tutti i membri della famiglia. Ci si ritrova normalmente nelle ore serali, quando anche i ragazzi sono liberi dagli impegni scolastici, e nel fine settimana. Per gli studenti stranieri le opportunità di socializzare sono moltissime. Oltre alle attività organizzate dall’associazione, i ragazzi avranno la possibilità di entrare a far parte dei gruppi sportivi della scuola, di frequentare corsi di arte, teatro, musica organizzati nelle ore pomeridiane o di aderire a gruppi giovanili (come gli scout) o di volontariato. In Australia è illegale per i minorenni acquistare o fare uso di tabacco, quindi non è possibile trovare una famiglia disposta ad ospitare studenti fumatori.
Molte famiglie hanno un animale domestico in casa; per questo motivo è molto difficile trovare famiglie ospitanti per i ragazzi con allergie o con altre condizioni mediche particolari. AFS Australia non è in grado di garantire il piazzamento di ragazzi vegetariani, data la difficoltà a trovare famiglie che li ospitino per un semestre.

Esperienze Trascorse:


Chiara in Australia
Sono arrivata in Australia di sera, insieme agli altri ragazzi che avrebbero vissuto l’esperienza di Intercultura nella stessa zona; dopo un pomeriggio di orientamento con i volontari, è venuta a prendermi la mia famiglia australiana. Ero esausta, in fibrillazione all’idea di conoscerli, un po’ preoccupata della prima impressione che avrebbero avuto di me ed emozionantissima.
Poi è stato tutto facile, ci siamo abbracciati e siamo partiti verso “casa”, risalendo verso le colline che sovrastano Perth. Prima di arrivare ci siamo fermati a un belvedere a guardare il panorama. Mio papà mi indicava le luci e mi spiegava a che edifici corrispondevano, mi parlava della città e dei suoi quartieri; poi ho alzato gli occhi verso il cielo, l’immenso cielo australiano, un cielo blu scuro e immenso e accogliente dove le stelle splendono davvero e illuminano il buio. La mamma se n’è accorta e mi ha indicato la Croce del Sud.
Un cielo diverso, stelle diverse.
Ho capito in quel momento che ero davvero dall’altra parte del mondo, e in quello stesso momento ho incominciato ad amare l’Australia.
Durante l’esperienza di Intercultura ho scoperto che tutto è dieci volte tanto: non solo gli spazi, incredibilmente dilatati, per cui il paesino è spalmato su una superficie enorme per i nostri standard, perché fra le case, l’ufficio postale, il piccolo supermercato, la scuola e la fermata dell’autobus ci sono in mezzo boschi, parchi, ruscelli, foreste, vere e proprie cascate (in cui abitano allegramente serpenti, rane velenose, ragni e scorpioni, oltre che canguri e pappagalli), ma anche i tempi, le emozioni, i successi e le sconfitte.
Quelle piccole cose che nella vita nel proprio paese non si prendono nemmeno in considerazione assumono un rilievo notevole: un sorriso di un amico illumina un’intera giornata, uno sguardo storto della mamma perché si è combinato un pasticcio scatena un pianto, un commento positivo di un insegnante rende fieri per una settimana.
La quotidianità rappresenta il valore più grande di quest’esperienza: non si va in Australia con Intercultura per fare surf o per fare immersioni sulla Barriera Corallina, si va in Australia a vivere con e come gli Aussies, che si sono rivelati per me la sorpresa più bella e inaspettata dell’intera esperienza. Gli Australiani sono persone estremamente aperte, disponibili, curiose verso il diverso, abituate ad avere a che fare con persone provenienti da varie parti del mondo. Mi sono sentita subito accolta, accettata e coinvolta in ogni tipo di attività, circondata da persone affettuose e attente; in Australia, ho imparato cosa significa la parola “amicizia”: anche nei momenti difficili, mi svegliavo al mattino contenta perché sapevo che a scuola ci sarebbero stati loro, i miei amici.
Durante l’esperienza all’estero non è tutto facile: ci sono momenti in cui ci si sente soli, un po’ persi, assaliti dai dubbi, o semplicemente giù di morale. Sapere che è normale aiuta, l’importante, io credo, è non rinunciare mai a vivere tutto intensamente, a buttarsi a capofitto nell’esperienza e a cogliere tutto quello che di buono, e di meno buono, c’è. Vivere i momenti negativi e difficili senza scappare e rifugiarci in noi stessi è un modo per crescere e per dare il giusto valore agli aspetti positivi dell’esperienza.
La lingua non ha rappresentato un problema perché sapevo già bene l’inglese quando sono arrivata, ma durante i due mesi del mio soggiorno il mio inglese, da “british english” stretto e pulito che era, si è trasformato in un “aussie english” gergale e giovanile, risultato delle lunghissime chiacchierate con i miei genitori ma soprattutto con le mie sorelle e i miei amici. Il problema si è verificato semmai dopo, a casa, quando per mesi ho continuato a pensare e sognare in inglese invece che in italiano…
La scuola è estremamente diversa: ho passato le prime due settimane a perdermi regolarmente fra i vari edifici che costituivano il mio istituto, che comprendeva enormi campi da basket, football, rugby, atletica, splendidi giardini, serre, laboratori e capannoni degli attrezzi, e ho imparato presto a chiedere alla gente di portarmi alla mia classe, il che ha costituito anche un ottimo modo per cominciare a fare amicizie; i professori si sono rivelati eccezionali: abituata al rapporto estremamente formale del mio liceo classico vecchio stile, mi è sembrato di entrare in una realtà parallela. I miei insegnanti, e in particolar modo alcuni di loro, sono stati punti di riferimento importantissimi durante la mia esperienza, persone che mi hanno dato fiducia, gratificazioni e sorrisi, e con le quali sono ancora in contatto.
Grazie alla scuola australiana, ho scoperto di essere capace di fare cose che non avrei mai potuto immaginare, come pagaiare su una canoa in un lago vero durante un temporale, in pantaloncini corti a 10 gradi, cucinare salsicce su un fornello da campeggio mentre diluviava e orientarmi con una bussola nel bel mezzo del bush australiano senza morire per il morso di un serpente.
Il cibo australiano è piuttosto diverso da quello a cui ero abituata: il pranzo è praticamente inesistente mentre la cena è il pasto più sostanzioso, e anche gli ingredienti sono diversi. E’ molto comune mangiare cibi provenienti da altre culture (messicano, thailandese, turco, cinese, italiano, inglese, giapponese etc), ma anche cibi tipici, come l’avocado, che si spalma sul pane o si mangia in insalata, di cui mi sono follemente innamorata, o la carne di canguro. A pranzo ci si arrangia solitamente con un panino, un “bread roll” o una “pastie”, specie di piccole torte salate di pasta sfoglia con dentro un wurstel o piccoli pasticci di carne o verdure, mentre a cena si mangia tutti insieme. Molto comuni sono i fast-food, di cui ci sono innumerevoli catene, compresi i McDonalds.
Tipicissimi australiani sono i TimTams, deliziosi biscotti al cioccolato, contenenti cioccolato e ricoperti di cioccolato, da mangiare secondo un rituale tutto particolare insieme al tè, che fra l’altro si beve spessissimo a qualunque ora del giorno e della notte.
A chi ha intenzione di andare in Australia posso dire… io sono partita con delle aspettative: ma l’Australia, quella vera, è molto, molto meglio di tutto quello che potete anche lontanamente immaginare.
Chiara

Un sogno che diventa realtà: l'Australia!
Devo ammettere che l’Australia è da sempre stato il mio sogno; forse perché 27 ore di volo portano davvero lontano, forse perché il fatto che potessi migliorare una lingua straniera a me già parzialmente nota mi sembrava un’occasione da non perdere, forse perché l’idea di partire per un intero anno scolastico all’estero non era vista di buon grado dai miei insegnanti e quindi non me la sono sentita!
Alla fine, però, mi sono pentito: sei mesi sono pochi, anche se, a priori, può non sembrare così!
Ho visto per la prima volta l’Australia all’alba, dal finestrino dell’aereo, ma prima di atterrare a Sydney dovevano trascorrere ancora quattro o cinque ore! Mi sono subito reso conto, vedendo l’Australia dall’alto, di essere in un Paese grandissimo, e vuoto! Fatto solo di terra rossa e dominato dal sole che stava per sorgere…
A Sydney era un giorno di festa per tutti, perché pioveva! E non potete credere, finché non siete lì, quanto gli Aussie –così amano chiamarsi gli Australiani- amino la pioggia!
Arrivato nel mio villaggio, ciò che mi ha sorpreso di più sono stati gli uccelli di ogni specie che cantano tutto il giorno su eucalipti –localmente chiamati Gum trees- altissimi, protesi verso il blu infinito del cielo! Inoltre, non mi aspettavo, essendo arrivato nel continente più piatto del mondo, di vivere per sei mesi in montagna, perché di montagna si trattava, visto che Glenbrook è un piccolo paese fatto di tante collinette ripide, una dietro l’altra!
La scuola è, sicuramente, ciò che più differenzia l’Italia dall’Australia: oltre al fatto che sono i singoli studenti a scegliere le materie del loro percorso didattico –e all’interno di una singola scuola c’è davvero l’imbarazzo della scelta!-, il forte senso d’appartenenza alla propria comunità scolastica è il vero tratto distintivo della scuola downunder.
La giornata scolastica è resa poco stressante da lunghi intervalli e pause pranzo.
Agli studenti, inoltre, è lasciato molto tempo libero da dedicare alle attività extrascolastiche, e il tempo in cui si studia è abbastanza poco, le verifiche sono programmate e gli orali sono più presentazioni di ricerche o lavori di gruppo, che interrogazioni sul programma svolto. E, dimenticavo, gli studenti sono suddivisi in tante Case, proprio come nei libri di Harry Potter!
La mia comunità ospitante si è dimostrata molto aperta e disponibile, e tutte le persone che ho incontrato hanno sempre cercato di fare del loro meglio per mettermi a mio agio e aiutarmi.
Gli insegnanti mi hanno subito fatto sentire parte della scuola e mi hanno seguito molto affinché capissi quello che veniva spiegato e potessi integrarmi meglio.
Una festa caratteristica dell’Australia è il Father’s day, la festa del papà, che è considerata una vera e propria ricorrenza e si celebra con un pranzo speciale, preparato dai figli, la prima domenica di settembre. Il Natale è molto sentito, anche se, per la maggior parte degli Australiani, non ha alcun significato religioso e si manifesta negli addobbi di giardini che, alcune volte, sono esagerati!
Non ho mai notato nessuna abitudine che mi ha infastidito, e, anzi, ho apprezzato molto il forte legame che c’è tra i vari membri della famiglia e l’autonomia che i genitori concedono i figli. Gli Australiani sono molto ligi al dovere, e non ingranano nemmeno la retromarcia prima che tutti i passeggeri abbiano allacciato la cintura di sicurezza!
L’Australia è un paese molto sicuro e non mi sono mai sentito in pericolo.
Il primo episodio da raccontare che mi viene in mente è questo: insieme ad altri due studenti AFS italiani che abitavano nella mia area, ci recavamo molto spesso a Sydney per fare un giro, e, soprattutto, perché ogni giorno c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire! Per ingannare il tempo durante il tragitto in treno –i treni australiani sono molto efficienti, ma lentissimi, rispetto ai “carri” delle Ferrovie Nord!-, solevamo metterci a cantare canzoni locali che avevamo imparato durante il Safari nell’Outback con gli altri AFSers, suscitando le risa dei pendolari, costretti ad ascoltare canzoni sicuramente d’altri tempi, e, per di più, cantate da Italiani! Addirittura, una volta ci è capitato di essere corretti da un signore che se la rideva “sotto i baffi”!!!
Certe cose si fanno solo quando si è all’estero!
Ciò che più mi ha colpito del modo di vivere australiano è, senza dubbio, il profondo rispetto delle regole che ognuno ha, caratteristica che gli Italiani non possiedono molto e che mi ha dato molto fastidio costatare al mio ritorno. Le persone, inoltre, vivono in modo molto rilassato rispetto a noi, senza però farsi mancare niente e lavorando come facciamo noi.
Ritornato in Italia, ho cercato di non “tagliare” i contatti con la mia famiglia ospitante e gli amici, sia Aussie, sia ex exchange students. E devo ammettere che ci sono riuscito, visto che grazie all’e-mail riesco a parlare molto spesso con l’Australia, ho incontrato Australiani venuti in Italia e ospitato uno dei miei fratelli ospitanti!
È bello vedere come in soli sei mesi si possano stringere legami affettivi così duraturi e che, spero, non si affievoliscano mai!
Sicuramente tornerò in Australia prima o poi, spero il più presto possibile!
Se dovessi dare un consiglio a una persona che si accinge a partire per un soggiorno all’estero, direi sicuramente di cercare, il prima possibile e il più possibile, di immergersi completamente nella cultura del Paese ospitante: è solo così che si può comprendere appieno il valore di un’esperienza di tale portata e trarre il massimo da essa.
Ovviamente, all’inizio sarà difficile, ma questa è, per definizione, un’esperienza che presenta difficoltà, sempre ripagate! L’importante è non arrendersi e rifiutarsi di comprendere, dimostrarsi sempre molto più aperti degli altri e curiosi di “apprendere” il più possibile.
Sì, la curiosità è senz’altro l’ingrediente principale perché l’esperienza all’estero entri a far parte di noi e diventi una tappa fondamentale della nostra vita. Buon viaggio!
Massimiliano
 
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Chià92
view post Posted on 25/8/2009, 17:29




..wonderful :wub:
 
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fabiogiuri
view post Posted on 23/12/2012, 14:04




mi piacerebbe tantissimo vivere in australia
 
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2 replies since 23/2/2009, 15:27   1692 views
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