ovidio miti (rissunto+personaggi+metamorfosi), venere e adone, dafne, galatea, ippomene e atalanta, dedalo, apologia di cesare o cesare in cometa,fetonte, narciso, leucotoe e clizia

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BELLA.93
view post Posted on 22/4/2010, 23:16




VENERE E ADONE
Trama: Adone, nato dall’unione incestuosa tra Cinira, re di Cipro, e sua figlia Mirra, era un giovane bellissimo. Venere, graffiata involontariamente da una delle frecce di Cupido, se ne innamorò perdutamente. La dea, che prima di quel momento si curava solamente di come mantenere e accrescere la propria bellezza, inizia a seguire il giovane per proteggerlo dai pericoli della selva; Venere tentò senza risultato di trattenerlo dal cacciare, in particolare di prestare attenzione alle bestie feroci, come cinghiali, lupi, orsi e leoni.
La dea innamorata infatti vorrebbe che Adone cacciasse solo prede facili come le lepri, i cervi oppure i camosci, poiché teme che abbia la peggio contro animali predatori, i quali non sarebbero placati dalla sua bellezza che al contrario la affascina.
Essendo poi stanca Venere invita Adone a sedersi all’ombra di un pioppo per riposarsi sdraiandosi di fianco a lui a scambiare dolci effusioni d’amore. Cosi facendo la dea inizia a narrargli la storia di Atalanta.
Un giorno, cacciando, Adone fu ferito mortalmente da un cinghiale. Udendo i lamenti del ragazzo, la dea accorse in suo aiuto quando però era ormai troppo tardi. Nel punto in cui cadde il sangue di Adone spuntarono degli anemoni.
Personaggi
-ADONE: Simboleggia la giovanile bellezza maschile ma anche la morte ed il rinnovamento della natura. Figlio di Cinira, re di Cipro, e sua figlia Mirra. E’ bellissimo, coraggioso e desideroso di cacciare.
-VENERE: La dea della bellezza. Da questo mito emerge il suo lato di donna, madre e amante. E’ violenta e dolce, sempre pronta a salvare il suo amato, lasciando da parte anche tutto quello per cui aveva sempre combattuto.
LUOGHI: La selva piena di animali predatori, lo spiazzo sotto al pioppo.
Metamorfosi:Adone in un fiore rosso e bianco che Venere porterà per sempre al seno e cullerà in eternità col battito del proprio cuore.
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MITO DI DAFNE
Trama:Il primo amore di Febo fu Dafne, egli ancora insuperbito per aver vinto il serpente, vedendo Cupido che piegava l'arco per tendere la corda inizia a farsi beffa di lui. Il dio dell’amore allora, preso dall’ira estrasse due frecce di opposto potere dalla faretra: l'una scaccia (freccia spuntata e il suo stelo ha l’anima di piombo), l'altra suscita amore (freccia con la punta aguzza ed è dorata). Cupido trafisse la ninfa Penea, con la prima freccia, mentre con l’altra colpì Apollo. Subito lui s'innamora, mentre lei non vuole sentire nemmeno il nome dell'amore. Lei respinge i pretendenti e, vaga nel folto dei boschi indifferente a cosa siano nozze, amore e amplessi.
Febo l'ama e vuole unirsi a lei, ma è un amore impossibile. Lei fugge più rapida d'un alito di vento e non s'arresta al suo richiamo, ma il giovane divino non ha più pazienza di perdersi in lusinghe e, spronato dall’amore, la raggiunge. Lei intimorita e senza più forze per quella corsa, si rivolge alle correnti del Peneo e chiede aiuto al padre. Dafne chiede di essere trasformata, così il petto morbido si fascia di fibre sottili, i capelli si allungano in fronde, le braccia in rami; i piedi s'inchiodano in pigre radici e il volto svanisce in una chioma: solo il suo splendore si conserva. Febo l'ama comunque e, poggiata la mano sul tronco, sente ancora trepidare il petto sotto quella nuova corteccia e, stringendo fra le braccia i suoi rami come un corpo, ne bacia il legno, ma quello ai suoi baci ancora si sottrae. Apollo allora le dice che sarà la sua pianta e Dafne ormai divenuta un albero di alloro annuì con i suoi rami appena spuntati e agitò la cima, quasi acconsentisse col capo.
Metamorfosi:Dafne chiede aiuto al padre Peneo e alle correnti del fiume e con i loro poteri la trasformano in un albero di alloro. Il petto morbido si fascia di fibre sottili, i capelli si allungano in fronde, le braccia in rami; i piedi, s'inchiodano in pigre radici e il volto svanisce in una chioma: solo il suo splendore si conserva.
Personaggi:
-DAFNE o ninfa Penea: figlia di Peneo
-FEBO o APOLLO: regna sulla terra di Delfi, di Claro, di Tenedo e della regale Patara. Figlio di Giove
-CUPIDO: figlio di Venere
-PENEO: padre di Dafne
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GALATEA
TRAMA:Il mito narra di una ninfa, Galatea, innamorata di Aci, un giovane bellissimo, e di un ciclope Polifemo, invidioso del giovane e a sua volta innamorato della ninfa. Un giorno Polifemo scala un colle per attirare con il suono del suo flauto e le sue lodi Galatea. Non riuscendo nel suo intento, e sorpresa la coppia di amanti, scaglia infuriato un enorme masso che raggiunge, uccidendolo, il povero Aci.
Miracolosamente il sangue del giovane da rosso cupa diventa limpido come l’acqua, la roccia che sovrasta Aci si riempie di canne alte e ne esce proprio il giovane con due corna ricoperte di canne, Aci si è così trasformato in dio fluviale.
Metamorfosi:Aci si trasforma in dio fluviale per potersi ricongiungere con l’amata ninfa che vive proprio nelle acque del mare, nelle quali il fiume sfocia.
PERSONAGGI:
-GALATEA: ninfa molto attraente che vive nelle acque del mare, figlia di Nereo e Doride.
-ACi: figlio di Fauno e di una ninfa del Simèto, è un giovane di sedici anni.
-POLIFEMO: grande ciclope figlio di Nettuno che possiede una folta chioma.
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IPPOMENE E ATALANTA
Trama:Un oracolo predice ad Atalanta di evitare l’esperienza coniugale in quanto non ha bisogno di un marito; così lei decide di sposare solo colui che riuscirà a vincerla nella corsa, cosa molto improbabile poiché fin da piccola e stata sempre veloce, coloro che perderanno saranno costretti a morire. Ippomene, affascinato dal corpo di Atalanta, la sfida, ma lei spera che il candidato si ritiri in quanto non vuole che quel bel ragazzo muoia per lei. Ippomene è troppo motivato nel gareggiare e dunque la gara ha inizio.
Atalanta, come sempre, è in testa, ma non volendo essere la causa della morte del giovane decide di rallentare e viene anche ingannata dal ragazzo che volontariamente getta a terra tre pomi d’oro che avrebbe dovuto consegnare al traguardo, lei con prontezza li raccoglie perdendo così preziosi secondi. La gara si conclude con la vittoria di Ippomene che dunque può sposare la bella ninfa. I due stanno passeggiando in un bosco quando passano davanti ad un tempio nascosto, lì Ippomene viene preso da una improvvisa voglia di accoppiarsi, così i due profanano il luogo sacro. Il dio arrabbiato li punisce trasformandoli in leoni.
Metamorfosi:La trasformazione è dovuta alle caratteristiche dei due protagonisti, coraggiosi, impavidi con una presenza sublime che non riescono a sottomettere il desiderio carnale, così il leone è l’animale che più le rappresenta.
Personaggi:
-ATALANTA: è una ninfa molto bella che porta sandali d’oro e possiede lunghi capelli d’avorio, inoltre è la figlia di Schenèo.
-IPPOMENE: giovane dell’Aònia, figlio di Megareo di Onchesto, pronipote di Nettuno
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DEDALO
Trama:Ma intanto Dedalo, insofferente d'essere confinato a Creta da troppo tempo e punto dalla nostalgia della terra natale, era bloccato dal mare. Dispone delle penne in fila, dalle più piccole alle più grandi, in modo che sembrano sorte su un pendio. Al centro le fissa con fili di lino, alla base con cera, e dopo averle saldate insieme, le curva leggermente per imitare ali vere. Icaro, il suo figliolo, gli stava accanto e, non sapendo di scherzare col proprio destino, raggiante in volto, acchiappava le piume che un soffio di vento sollevava, o ammorbidiva col pollice la cera color dell'oro, e così disturbava il lavoro prodigioso del padre. Quando l’opera fu pronta, l’artefice provò a librarsi con due di queste ali e battendole rimase sospeso in aria. Le diede allora anche al figlio, raccomandandogli di non avvicinarsi troppo al sole e di non volare troppo basso dove c’è umidità. E mentre l'istruiva al volo, alle braccia gli applicava quelle ali mai viste. Il vecchio genitore, triste e preoccupato, con un battito d'ali si levò. E già s'erano lasciati a sinistra le isole di Samo, sacra a Giunone, Delo e Paro, e a destra avevano Lebinto e Calimne, ricca di miele, quando il ragazzo cominciò a essere abbastanza agile in volo, si staccò dalla guida del padre e, affascinato dal cielo, si diresse verso l'alto. Ma la vicinanza del sole ammorbidì la cera odorosa, che saldava le penne, e infine la sciolse: lui agitò le braccia spoglie, ma privo d'ali com'era, non fece più presa sull'aria e, mentre a gran voce invocava il padre, la sua bocca fu inghiottita dalle acque azzurre, che da lui presero il nome. Ormai non più tale, il padre sconvolto gridava, quando scorse le penne sui flutti, e allora maledisse l'arte sua; poi ricompose il corpo in un sepolcro e quella terra prese il nome dal sepolto.
Personaggi
-DEDALO, uomo con grande ingegno costruttore del labirinto di Minosse per rinchiudere il Minotauro. È il padre di Icaro.
-ICARO, figlio di Dedalo, ragazzo indisciplinato e incosciente non ascolta gli ammonimenti del padre e muore.
-MINOSSE, re di Creta, padre illegittimo del Minotauro e committente del labirinto creato da Dedalo.
METAMORFOSI
Icaro morendo da il nome alle acque e alla terra dove il padre Dedalo lo seppellisce: Icaria.
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APOLOGIA DI CESARE O CESARE IN COMETA
Trama:Venere è a conoscenza del complotto contro Cesare. La giovane dea, disperata per il destino della sua discendenza, cerca in tutti i modi di cambiare il futuro del suo discendente Cesare. Giove però la dissuade dicendole che niente e nessuno può cambiare il destino segnato dalle sorelle, che sono le divinità che presiedono al destino dell'uomo dalla nascita alla morte, e per questo bisogna accettarlo. Il padre della dea (Giove) la tranquillizza dicendole che la sua discendenza sarà ben onorata sia da lei che dal figlio di Cesare , Augusto, che in suo nome ergerà templi. Giove dice a Venere di andare a prendere l'anima del defunto Cesare e di portarla in cielo come cometa affinché possa osservare il Campidoglio e il Foro.
Venere scende nel tempio dove Cesare è stato assassinato, tra le braccia della dea l'anima del divino Cesare si scalda e Venere la lascia libera. Così Cesare si trasforma in cometa e brillerà in eterno nel cielo.
Metamorfosi: Cesare si trasforma in cometa
Personaggi:
-CESARE è una figura divinizzata. Nel mito viene ricordato come un grande eroe di guerra, si ricordano diverse sue battaglie, come quella in Egitto. Nonostante i suoi grandi successi militari nel mito viene glorificato per avere come figlio il potente Augusto. Cesare è anche un discendente di Enea ed è di conseguenza imparentato con Venere.
Per la sua natura divina e per le sue grandi opere Cesare alla sua morte diventa una cometa.
-Venere è la dea dell'amore e madre di Enea. Nel mito è preoccupata per la triste sorte di Cesare, che è destinato a morire a causa di una congiura. La dea è anche preoccupata per la sua discendenza destinata ad esaurirsi dopo la morte di Cesare.
-GIOVE è il padre degli dei. E' un uomo saggio che cerca di convincere Venere ad accettare il destino di Cesare. Egli risolleva anche la dea dicendole che la sua dinastia non era in pericolo e che Augusto l'avrebbe onorata.
Augusti viene presentato come degno discendente di Cesare. Egli è destinato a superare il padre sia a livello militare sai a livello amministrativo della città. Augusto ha il compito di glorificare la memoria del padre e di governare Roma.
Tema del mito è il destino: Tutti devono accettare e seguire il loro destino che non può essere modificato da nessuno.
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FETONTE
TRAMA: Il figlio di Climene si reca dal Dio Sole per sapere se è lui il suo vero padre come gli è stato detto da Climene, il Dio Sole conferma e gli dice che può fargli qualsiasi richiesta per provare ciò. Fetonte gli chiede di guidare per un giorno il cocchio con i cavalli dai piedi alati. Subito il Dio si pente perché Fetonte è solo un mortale ed è pericoloso. La strada d'inizio è ripida e molto alta e infine c'è uno strapiombo e il dio sole stesso ha paura a percorrerla inoltre c'è un turbine che lo trascina dalla parte opposta. Gli dice che incontrerà bestie feroci e non riuscirà domare i cavalli perché a stento obbediscono a lui. Il Dio dice che lui vuole la prova che esso è suo figlio, ma il timore che prova per lui è già una prova. Gli dice di chiedergli qualsiasi altra cosa perché il carro sarebbe una pena, ma il giovane non cambia idea e quindi il genitore lo conduce al cocchio. Gli da dei consigli su come comportarsi con i cavalli, e gli dà la sua chioma di raggi e dice di affidarsi alla fortuna. Cerca di dissuaderlo dal suo proposito di guidare il cocchio nuovamente. I cavalli si accorgono che il peso sul cocchio è minore e pensando che sia vuoto s’imbizzarriscono e Fetonte non sa più che fare, ha paura, soffre di vertigini e si pente di aver insistito a utilizzare il carro, lascia andare le briglie e i cavalli corrono a caso, i punti più alti della Terra prendono foto, le piante si bruciano, le città sono distrutte anche il suo cocchio comincia a bruciare e non riesce più a sopportare quel calore, il suolo si spacca, la luce arriva negli inferi , il mare scompare. La Terra chiede di essere uccisa direttamente dal re degli dei e si chiede come mai stia succedendo tutto questo e il motivo della sofferenza dei mari. Allora il padre onnipotente scaglia un fulmine contro il cocchio, il cocchiere cade infuocato, i cavalli fuggono e Fetonte arriva sulla Terra, dove Naiadi seppelliscono il suo corpo e sua madre va alla ricerca per tutto il mondo di suo figlio e quando trova le sue ossa si accascia e piange. METAMORFOSI: Da uomo si trasforma in ossa.
PERSONAGGI:
-FETONTE è un giovane determinato audace e coraggioso ma anche sprovveduto
-CLIMENE:madre di Fetonte
-DIO SOLE: padre di Fetonte
Luogo:Reggia del sole dorata, sulla porta era rappresentato il mare con delle divinità, al di sotto la terra ferma con gli uomini e sopra il cielo brillava di luci.
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NARCISO
Trama:Narciso aveva deluso delle ninfe e un giorno una persona che era stata rifiutata da lui pregò che anche lui amasse qualcuno che non ricambiasse il suo sentimento.
Dopo aver cacciato Narciso si trova in un bel luogo ad una fonte, si china per bere e vede il suo riflesso e se ne innamora, ma non si accorge che è la sua ombra ed elogia se stesso. Egli cerca di afferrare il suo riflesso nell'acqua ma se lui si volta il suo riflesso sparisce e né la fame né la sete lo riescono a distaccare dal riflesso. Narciso soffre poiché non riesce ad avere questo giovane e si rivolge al bosco chiedendogli se ha mai visto soffrire qualcuno come lui per amore. Narciso alla fine capisce che è il suo riflesso e vorrebbe distaccarsi in modo tale da allontanarsi e potersi vedere. La sofferenza lo fa morire e vorrebbe che almeno la persona che ama vivesse, ma sono destinati a morire insieme. Egli piange e perciò offusca l'acqua e sparisce il suo riflesso. Egli si dispera e si percuote e quando l'acqua torna limpida vede che è tutto rosso e prova un forte dolore.
Narciso perde la sua bellezza ed Eco, una giovane innamorata d lui, lo vede e anche se è arrabbiata con lui prova dolore e gli fa l'eco. Narciso mentre guardava ancora il suo riflesso muore. Una volta all'inferno egli continua a specchiarsi nell'acqua e le sue sorelle gli donano i capelli, le driadi si lamentano con Eco ed Eco fa l'eco. Il corpo del giovane Narciso invece sparisce e al suo posto c'è un fiore giallo nel mezzo e con i petali bianchi.
Metamorfosi: Narciso da fanciullo diventa fiore.
Personaggi:-Narciso è il protagonista della storia è un giovane innamorato di sè stesso.
-Eco, una giovane innamorata di Narciso
-Naiadi sono le sorelle
-Diriadi
Luogo: il luogo in cui si svolge la vicenda è una fonte senza fango, acqua limpida
erba rigogliosa e sole.
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LEUCÒTOE E CLIZIA
Trama:Il dio Sole fu il primo a sapere dell’adulterio di Venere con Marte e, indignato, raccontò a Vulcano, marito di Venere, del tradimento. Vulcano, per sorprenderli nell’atto d’amore, fabbricò catene di bronzo, reti e lacci così sottili da sfuggire alla vista, li dispose intorno al letto e fece in modo che scattassero al minimo tocco. Una volta scoperti gli amanti, Vulcano chiamò tutti gli dèi ad assistere alla scena e questo fatto fu motivo di chiacchiere per anni nel cielo. Venere decise di umiliare con amore identico chi l’aveva umiliata: Il re Sole era innnamorato di Leucòtoe, figlia di Eurinome, la più bella che esisteva nel paese degli aromi e di Orcamo, che regnava sulla città degli Achemènidi; dedicava solo a lei lo sguardo e impallidiva a causa di questo amore. Una notte il dio prese le sembianze di Eurinome, entrò nella dimora dell’amata e, dopo aver mandato via le ancelle, svelò la propria identità alla giovane, che all’inizio rimase incredula, poi subì la violenza senza lamentarsi. Clizia, che amava il Sole, s’ingelosì e raccontò tutto al padre che, furibondo, la seppellì in una fossa comprendone il tumulo di macigni. Il sole cercò con i suoi raggi di liberare la fanciulla, ma i suoi sforzi non servirono a niente e così cosparse di nettare profumato la sepoltura; alcuni giorni dopo nacque un virgulto d’incenso, che raggiunse il cielo e quindi il dio Sole. Clizia, a cui il Sole non volle mai più avvicinarsi, presa dall’angoscia, per nove giorni non toccò cibo né acqua, non si mosse da terra e il suo corpo iniziò ad aderire al suolo e si trasformò in un girasole, il fiore che osserva e ammira il sole.
Metamorfosi:
-Clizia: rimase per nove giorni a digiuno, non fece altro che fissare il corso del Sole, non si mosse da terra; così il suo corpo aderì al suolo e diventò un girasole, il fiore che sta sempre rivolto verso il sole.
-Il dio Sole: prese le sembianze, anche se per poco, della madre di Leucòtoe.
-Leucòtoe: dopo essere stata sepolta, il dio Sole cosparse il tumulo di nettare profumato e così diventò un virgulto d’incenso.
Personaggi:
- Clizia
- Il dio Sole, figlio di Iperione
- Leucòtoe, figlia di Eurinome e Orcamo. L’amore del dio Sole
- Eurinome, madre di Leucòtoe
- Orcamo, padre di Leucòtoe
- Vulcano, dio di Lemno, marito di Venere e figlio di Giunone
- Venere, moglie di Vulcano e amante di Marte
- Marte, amante di venere
- Gli dèi

 
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kudo-san
view post Posted on 21/11/2012, 17:55




grazie mille!!!!!
 
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1 replies since 22/4/2010, 23:16   13188 views
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